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La banca dati del DNA è uno strumento che renderebbe possibile una più efficace risoluzione di taluni reati, oltre che uno strumento davvero indispensabile per affrontare i casi delle cosiddette “persone scomparse”.


La banca dati del DNA, inoltre, non si presenta come “strumento a sé stante”; infatti è concepita in modo da essere in sintonia con le banche dati degli altri paesi europei.
La Banca può anche ricevere dai Laboratori della Polizia scientifica e dei RIS dei Carabinieri profili del DNA ottenuti dai reperti biologici acquisiti sulla scena del crimine e delle persone scomparse, consanguinei, cadaveri o resti cadaverici non identificati.


In definitiva, la Banca Dati Nazionale del DNA avrà al suo interno tre distinti e indipendenti database: uno per il DNA proveniente da scene del crimine, uno per le persone scomparse e i resti cadaverici e uno per i soggetti previsti dalla legge.

Da qui si capisce l’importanza di una banca dati del DNA aggiornata per consentire l’identificazione degli oltre 2000 corpi senza nome che giacciono negli obitori di tutta Italia.

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